Un fatturato alle casse a quota 3 miliardi di euro, con un aumento a parità di rete dell’1,5% sull’anno precedente, oltre 1.200 punti di vendita, sono i numeri con cui D.IT-Distribuzione Italiana, il progetto multi-insegna e multi-brand che coinvolge Sigma, Sisa e Coal, guidato dalla presidente Donatella Prampolini Manzini, si presenta alla nuova edizione di Marca, la fiera della marca del distributore in programma dal 15 al 16 gennaio a Bologna Fiere.
Importanti risultati sono stati registrati in tema di prodotto a marchio. A parità di rete il 2019 è infatti stato un anno di grandi successi, soprattutto per le linee specialistiche premium/gourmet Gusto&Passione, biologica VerdeMio e benessere Equilibrio&Piacere, che hanno raddoppiato le vendite rispetto all’anno precedente, con VerdeMio sempre più leader nei segmenti in cui è presente.
Altamente strategica è la collaborazione con Slow Food Italia, che ha portato allo sviluppo di Gusto&Passione Selezione Slow Food. Una partnership che si è concretizzata con un primo lancio di 4 referenze di Birra Artigianale e una linea di Pasticceria secca. Nei prossimi mesi il progetto prevede di integrare la linea con referenze di eccellenze territoriali del comparto Salumi. Un ulteriore sviluppo si vedrà con l’individuazione di Cantine e Vitigni locali che possano integrare l’attuale offerta di vini a marchio.
Per il 2020 l’obiettivo è quello di replicare il successo già ottenuto nell’anno appena concluso, ampliando l’offerta delle linee specialistiche con nuove gamme. In particolare, una linea di Frutta Secca Mono porzione Biologica a marchio VerdeMio; una linea di Yogurt Originale Greco Colato con lo 0,10% di grassi a marchio Equilibrio&Piacere; una linea di Prodotti per la Casa a marchio VerdeMio Eco.
Nell’ambito della linea Gusto&Passione sono in fase di sviluppo, su alcuni territori, delle referenze di carni fresche che premieranno piccole produzioni locali, autoctone e, in alcuni casi, certificate dai vari consorzi Dop/Igp.
Per quanto riguarda VerdeMio e Equilibrio&Piacere l’intento è poi quello di ridurre l’impatto ambientale degli imballi sia primari che secondari.